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      Comechè pusilla e trepidante, Lucca in questo tenne il fermo; e quando Alessandro Guidiccioni, per gratificarsi Roma, indegno cittadino, macchinava contro la sua patria sbottonando da per tutto che non ci si poteva dar sesto se non ci si piantava la Inquisizione, il governo lo dichiarò nemico della città; così del pari adoperò contro Lorenzo del Fabbro, pessimo uomo, il quale andava attorno accattando segnature sotto una supplica a Roma per ottenere il benefizio della Inquisizione; volle per di più bandirlo; la Inquisizione lo difese, e il governo per non romperla lo lasciò stare; e quando Pio IV volle levare al governo l'esame dei libri proibiti ed altri uffizi, egli con un mondo d'industrie procurò tranquillarlo, siccome ottenne. - A mano a mano che soffiava il vento emanò leggi da prima miti e, per quanto ne sappiamo, messe in esecuzione alla buona di Dio: ma poi bisognò smettere il fare la gatta di Masino; le leggi di mano in mano diventarono terribili e misero i denti davvero.
      Le leggi promulgate dal consiglio furono queste: la prima del 28 marzo 1525; per essa si provvede che i possessori di libri luterani i quali si recusino a consegnarli dentro giorni 15 dalla promulgazione della legge agli anziani paghino la multa di ducati cinquanta; la seconda del 12 maggio 1545: con questa si ordina: non leggansì libri vietati, nè anco per ischerzo favellisi di cose religiose; chi trasgredisce, la prima volta paghi scudi 50; la seconda gli si confischino i beni, e se non possiede beni per 100 ducati, vada in galera sei anni; la terza, patisca la perdita dei beni, il fuoco ed altre pene.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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