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      Et che lo harebbe essortato a pigliare la via di Roma e con lo aiuto di detti Alemanni e della Toschana a farsi imperatore di Roma, parendogli sia male si domandi imperatore dei Romani e che non li comandi; e che questo gli sarebbe facilmente riuscito con soprascritto aiuto e con avere lì vicino il reame di Napoli e della parte in Roma.
      Di leggieri si comprende che coteste erano girandole per ingrazianirsi lo imperatore, e a noi sembra per lo manco strano che con essi si augurasse il Burlamacchi di agguindolarlo, molto più che quegli aveva voce o noce di essere maliziato più di volpe vecchia; ma anco delle volpi se ne piglia, e vedremo che cotesto partito inefficace affatto non fu; forse se altri casi non cospiravano a danno del Burlamacchi, aveva salva la vita(59). Se però non ci fu dato rintracciare la lettera del Burlamacchi allo imperatore, che forse non sarebbe difficile rinvenire negli archivi di Vienna, miglior ventura ci toccò di quella mandata al gonfaloniere, la quale, come cosa di molta rarità, qui offro stampata al lettore:
     
      MOLTO MAGNIFICO SIGNORE GONFALONIERE.
     
      Io ho desiderato havere modo di scrivere per la causa che VS. vederà, et questo è per potere scrivere una lettera a S. M., la quale ho scritto e sarà con questa, e il modo che avesse a tornare in benefitio grande di quella non l'haveo conferita a persona, ma me l'haveo serbata in me, pensando che, avendo effetto la impresa, tutto havesse a riuscire, nè mi è parso dirla alli signori giudici di Rota e altri cittadini; et quando la Signoria Vostra et i secretari la vorranno udire, non li dispiacerà. Et il mandare questa lettera a S. M. non mi pare che possi tornare in danno alla città, anzi utile, e mandarla per mezzo di Niccolò Burlamacchi, che potrà farci andare Gherardo in poste, e anco havesse questa spesa siando stato lui et Pietro causa che sin qui so che non mancherà di sopportarla, et anco parendo potrem mandarla per dui vie, uno per via ordinaria e l'altro per via di Svizzeri e di Agusta; che non potendo andare da S. M. quelli nostri amici di là non mancheran fare di ottenere chi vi andasse, e a SV. quanto posso mi raccomando, e come dissi a tutti con contento, ho che, havendovi tutti per amici e parenti alcuni, so che del mal mio ne havete tutti dispiacere quanto io.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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