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      Una botte di vin sia data al Tasso,
      E mangi e beva e dorma e vada a spasso.
     
      E bene stà: i poeti di corte non hanno a fare altro, e ringrazino Dio se non li mettono in gabbia a cantare. Anco in Inghilterra il salario del poeta di corte fu ed è una botte di malvagìa all'anno.
      (41) Nell'originale "duca duca". [Nota per l'edizione elettronica ]
      (42) Nell'originale "improtitudini". [Nota per l'edizione elettronica ]
      (43) Nell'originale "del dell'alba". [Nota per l'edizione elettronica ]
      (44) Nell'originale "bastassse:". [Nota per l'edizione elettronica ]
      (45) Nell'originale "dei". [Nota per l'edizione elettronica ]
      (46) Nella relazione di questo caso mandata dall'oratore Veneto residente a Roma al senato si legge: "Furono i rei diecisette, dei quali quindici abiurati, restando condannati, chi serrati in perpetuo fra due muri, chi in prigion perpetua, chi in galea perpetua o per tempo, ed alcuni appresso in certa somma di danari per la fabbrica che si ha da far....
      (47) Il Laderchio annalista papalino desidera che il Tuano referendo la condanna del Carnesecchi avesse dichiarato s'ei fu arso vivo o morto, e poi afferma come la Chiesa non abbia mai condannato persona a perire vivo fra le fiamme; però egli stesso nel volume seguente XXIII, pag. 200, emenda [Nell'originale "emenpa" Nota per l'edizione elettronica ] l'error suo su questo particolare. Il buon Cantù, che tante cose sa, questa finge ignorare, e ciò a profitto di quella scellerata curia di cui si costituiva campione: nec tali auxilio, nec defensoribus istis tempus eget.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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