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      Non descrivo l'emozione e i palpiti dello sciagurato che ha peccato la prima volta in tipografia. Ferdinando Martini ha descritto tutto con un verismo così preciso, che mi rimetto a lui.
      Pareva anche a me che tutti in quel giorno dovessero guardarmi. Ero superbo come Nabucco e guardavo d'alto in basso l'intera umanità. Però, passeggiando fuori di porta, in un vicolo dove bisogna camminare con precauzione, vidi l'Amico del Popolo stracciato a pezzi e steso a terra come vittima di una faticosa battaglia. Torsi il viso e le narici con dispetto, quasi fossi stato personalmente offeso. Ahimè! Da che altezza precipitai!...
      Questa è la vera e precisa relazione del mio primo passo sulla via della pubblicità.
      Compiangetemi.
      IL PRIMO AMOREPer cominciare proprio dal principio, Le dirò, Signora, che alla precoce amatività di Dante, del Leopardi e di tanti altri, io ci credo benissimo. Certo nella puerizia o sul limitare dell'adolescenza non si ama compiutamente come più tardi: sarebbe impossibile; ma intanto è vero che in molti maschi questo istinto di selezione, per quanto indeciso e senza intensità carnale, si manifesta prestissimo. È annebbiato, è incosciente, è immateriale, ma però è amore. Fosforescenza che non è ancor luce, tepore che non è ancor caldo, tutto quel che Ella vuole, ma amore bello e buono. Dopo, quando l'esperienza è venuta, quando si lasciarono tanti brandelli di cuore ai rovi della strada percorsa, come le pecore ci lasciano la lana, allora si pensa, si ricorda, si torna indietro col pensiero a far l'analisi del passato, e si arriva a capire che quelle pallide fosforescenze erano l'alba della amatività, che quei tepori precorrevano le vampe del primo amore.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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