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      ), era stata a Lourdes, alla Salette, a tutti i pellegrinaggi vaticani. Ricamava pianete e tovaglie d'altare, firmava le proteste pel riposo domenicale, sottoscriveva a tutti gli oboli, non mancava a nessuna messa, a nessun triduo; eppure era bella!
      Vestiva per lo più di nero, non so se pel lutto della chiesa o perchè il nero stava bene ai suoi capelli biondi ed alle sue forme ricche, benchè non milionarie. Però era solita a tener gli occhi bassi, e questo le stava male, perchè due occhioni così profondi e che ricordavano la morbidezza nera e voluttuosa del velluto, avrebbero dovuto mostrarsi di più per dar gloria a Dio nella sua creatura. Pareva che i suoi piedini sdegnassero il selciato volgare delle nostre vie, perchè non la vedevo altro che nella sua carrozza foderata di raso turchino e con tanto di storico blasone allo sportello. Ci stava dentro un po' sdraiata, ma sempre vestita di nero, sempre cogli occhi bassi, sempre sola, perchè suo marito aveva quindici anni più di lei e soffriva di podagra.
      Bisogna dire, a sua lode, che una virtù così severa non s'era vista da un pezzo nella nostra aristocrazia un po' larga di cintura. Le lingue aguzze ed affilate, che nei caffè e nei circoli tagliano e cuciono, avevano risparmiato sempre la sua riputazione. Che cosa avrebbero potuto dire? Non frequentava divertimenti mondani, non aveva amiche intime, non aveva nemmeno un cugino e, cogli occhioni abbassati, bellezza intemerata, andava alla santa messa tutte le mattine.
      Ci fu un tempo (guardate che sciocchezza!


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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