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      Accostatevi al Romano, come si fa tra coloro che sono rinchiusi nella stessa carrozza, e domandategli in confidenza che cosa pensa di tutto questo. È avvocato, quindi loquace, e ve lo dirà. Vi dirà che mentre i progressi meccanici, positivi; riguardanti le cose necessarie od anche di lusso, lo hanno compreso di meraviglia indicibile, trova però che in tutto il resto siamo forse più indietro di quel che si fosse ai suoi tempi. Religione, governo, morale, non sono dei primordi dell'impero, ma del basso impero. Oh, la sa lunga Marco Tullio Cicerone!
      Vedete un poco che matte idee fa nascere la nebbia in montagna!
      NEL BOSCOScrivo a cento passi dall'idillio.
      A cento passi di qui, sulla schiena del monte, c'è un bosco di querce, non molto alte, perchè la scure le martirizza troppo, ma fitto e frondoso. In molte macchie il sole non entra mai e l'erba rimane sempre verde, di quel verde oscuro che rivela il terreno grasso e fresco. Ma il monte non scende verso mezzodì col dolce pendio di un monte dabbene e tranquillo. L'acqua di un torrentello chiassoso lo rose sotto, ed una frana gigantesca tolse l'uniformità alla sua architettura troppo regolare. Dall'alto si vede tutta la possente rovina e la fuga dei massi precipitati al fondo, accavallati, squartati. Una valanga di scogli divelti rovinò giù da questo lato del monte, che rimase come un muro scheggiato, dove, tra risalto e risalto, riescono a saltare solo le capre. Chi si affaccia all'orlo della frana vede in giù il precipizio, il vuoto.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





Romano Marco Tullio Cicerone