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      Visto che la Polizia era inutile per noi, cercammo di supplirla e molte volte abbiamo detto ai Magistrati: - Badate; nella tal città un venditore ambulante vende pubblicamente edizioni contraffatte. - I Magistrati erano subito infiammati dal santo zelo della loro professione e pareva che rispondessero - Ah! c'è un venditore ambulante, mettiamo a Viterbo, che si permette questo sfregio alle vigenti leggi! Ora vedrà! Ora l'avrà da fare con noi! - E qui carta, penna, calamaio, numeri di protocollo, firme, controfirme, lettere di un Procuratore del Re all'altro, di un Questore all'altro; e dopo quindici giorni di tempo, dopo un quintale di carta sporcata e un litro d'inchiostro sparso, si arrivava a stabilire colla massima serietà che il venditore ambulante di cui nella nota a margine segnata era già partito da Viterbo. Un'altra volta fu comprato un esemplare falsificato nella bottega di un libraio. Si ricorse subito al Magistrato, il quale prese la cosa di petto e ci si mise con tanta energia che i preliminari furono finiti in una settimana e si riuscì a risparmiare una dozzina di chilogrammi di carta. Intanto però la cosa era diventata così nota ai lippi ed ai tonsori, che quando la bottega del libraio fu finalmente perquisita, si trovò che il libro meno innocente che ci fosse era il catechismo. Il Magistrato si adirò giustamente perchè gli avevano fatto scomodare un innocuo libraio. Amen: il torto era diventato nostro!
      Così tutto è stato inutile e si è dovuto venire al punto di far concorrenza ai ladri vendendo la roba a un prezzo derisorio.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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