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      Ma sulla porta č comparso un povero magro colla cornamusa sotto l'ascella. Non č che pelle ed ossa, ed i suoi occhi voraci con la sola forza dello sguardo sembrano dimagrire le pollanche polisarciche adagiate nei piatti caldi; i suoi denti aguzzi e lunghi paiono nati nelle mascelle instancabili di un pescecane. I grassi si sono alzati furibondi e scacciano inesorabilmente il povero magro, l'oggetto della loro implacabile inimicizia. La stessa donnona mostruosa ha trovato nella sonnolenza della sua obesitą un atto d'impazienza e d'ira contro il malcapitato. Chi gli ha detto, a questo sciagurato figlio della fame, di venire a chiedere gli avanzi della tavola dei grassi? Fuori, fuori il nemico! I grassi vogliono mangiare in pace e gli avanzi sono pei loro cani!
      Ah, davvero, l'ottobre č il mese della vendemmia e dei tordi, ma č anche il mese delle febbri e dei primi freddi. Ma chi ci pensa, poichč nelle ottobrate ci si diverte tanto? Chi lo dice non č altro che un predicatore seccante, un retorico rompiscatole.
      Chi si accorge che i bimbi dei poveri camminano scalzi nella rugiada, che i babbi non hanno una camicia sulle carni grondanti dei sudori della febbre I tordi aspettano e l'oste ha il vino buono. E quando il povero magro segue con gli occhi avidi la carrozza dove assaporate le voluttą raffinate della buona digestione, voi non vi voltate nemmeno o, se vi voltate, č per esclamare: - Quell'uomo lą ha un brutto sguardo! - Lo credo io! La polenta e la febbre non fanno gli occhi belli.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487