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      Fanno cose incredibili! Li vedo spesso rovesciare sè stessi e il sandolino di fianco e, girando sotto, raddrizzarsi in un lampo dall'altra parte. Quando si vede il fondo del sandolino a galla, si rimane senza fiato, ma la testa lucida dell'esquimese appare subito, e il sandolino si raddrizza e via, come se niente fosse. Domenica scorsa ci si provò uno svedese, ma, quando fu a capofitto, non riusciva più a rilevarsi. Fu soccorso prima di annegare e ci vollero molte frizioni esterne ed interne (brandy) per rimetterlo in sesto.
      Dietro all'albergo c'è il monte dove comincia l'indlansis, cioè l'immenso ghiacciaio che copre tutta la Groenlandia, salvo le spiagge, dove il mare reca un tepore relativo in questa stagione. Ne feci la salita alcuni giorni sono con una guida Esquimese che biascica qualche parola inglese, e si chiama Tapioca. I nevai erano un po' fradici ed anche con gli sky si affondava.
      Salvo la vista del mare dove nuotavano fitti i massi di ghiaccio galleggianti, non c'era cosa che meritasse la pena. I ghiacciai sono più ineguali ed aspri dei nostri, ma meno pericolosi perchè hanno meno crepacci. La parte migliore della gita fu una coscia fredda d'orso bianco arrosto, lardellata di ventresca di foca. Non so se fosse l'appetito, ma mi parve un cibo da cardinale. Tapioca fu del mio parere. È miracoloso quel che uno stomaco esquimese può contenere in fatto di solidi e di liquidi! Ci furono dei momenti in cui guardavo Tapioca con terrore. Chi sa mai! Se fosse cannibale?
      Fra i camerieri dell'albergo c'è un giovinotto di Abbiategrasso che non mi parla mai e mi sfugge.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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