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      Quando fu a due passi da noi il mio vicino trascinandosi sulle ginocchia gli si fece davanti e il Papa si fermò:
      - Santità, non usciamo che due volte all'anno. Le chiediamo la grazia che ci lasci uscir sei volte.
      Pio IX guardò il ragazzo inginocchiato senza muovere la testa e con voce sonora e seccata, rispose:
      - Due volte sono anche troppo!
      E col suo sorriso invariabile, con la testa sempre alta, passò senza benedire. Il corteggio, fermato un momento, riprese taciturno la via e noi ci levammo avviliti e sgomenti. Aspettavamo una punizione, ma nessuno ci parlò dell'accaduto. Forse per timore di peggio, pensarono bene di mettere la cosa in tacere.
     
     *

      * *
      La sera ci condussero alla illuminazione.
      Dove il canale Candiano piega a destra, era eretto un enorme impalcato carico di bicchierini variopinti ed accesi, le cui linee volevano rappresentare la ricostruzione del sepolcro di Teodorico. Noi avevamo un palco sulle mura e il palco del Papa, in faccia all'edifizio di legno e di cartone, era dove ora una chiesa ha sostituito un caffè.
      Qualche banda suonava in lontananza e la folla era enorme.
      Giunse il Sovrano, salì nel suo palco d'onore colla Corte e guardò la baracca luminosa come trasognato. Al suo apparire si udì un lungo bisbiglio, ma non una voce salutante, non un applauso. Alla nostra sinistra i seminaristi cominciarono a batter le mani, ma la folla zittì e il tentativo si spense nel silenzio glaciale.
      Noi, per quanto incitati dai superiori, tacemmo; un poco per la irritazione della ripulsa ricevuta, un poco perchè suggestionati, dominati, dalla gigantesca unanimità del silenzio.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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