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      Ancona, così lieta di sole nei bei giorni di estate, in quella notte era veramente orribile. Il vento gelato aveva raffiche di neve e il mare mugolava lontano. Il presagio era triste e dormii male.
      Al mattino, appena aperti gli uffici pubblici, imbastita una povera favola di ricerche a proposito di una eredità, ottenni il permesso di frugare negli archivi e mi piace di ricordare che dappertutto fui accolto ed aiutato colla miglior cortesia. Così gli enormi mazzi di carte del 1832, scossi dal lungo sonno e dalla antica polvere, mi passarono sotto gli occhi e li sfogliai ad uno ad uno con ansia febbrile. Ma pareva che una maligna fata mi schernisse e quando credevo di aver afferrato il filo, ecco il filo mi si rompeva in mano. Trovai i ruoli delle paghe e c'era il Combes, ma i ruoli erano in copia e non in originale. La corrispondenza col municipio era tenuta dal generale, le domande pel casermaggio dagli ufficiali d'Intendenza e il colonnello che, si vede, si restringeva al governo del suo reggimento, non appariva mai. Che lunghe ore passai nell'Archivio municipale e nelle soffitte del palazzo di Giustizia sempre sperando di trovare quella firma cercata! Mi dicevo sempre: sarà più qua: e le carte mi sfilavano ad una ad una sotto gli occhi, ingiallite come cose morte, e sempre nulla!
      Pur troppo le assidue ricerche furono vane e del Combes non trovai un segno. Dovetti andarmene colla dolorosa certezza di aver fatto opera inutile. Ed io che avevo già pronto il fotografo per riprodurre il documento!


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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