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      Coraggio! In sella!
      IN SELLADiventai modesto ma appassionato ciclista per amor paterno.
      Confesso che la bicicletta m'era antipatica. Il viandante che cammina tranquillo pe' fatti suoi e, così all'improvviso, si sente da lato il frullo di una bicicletta, prova una sensazione sgradita che si traduce spesso in interiezioni ingiuriose contro al ciclista e talora contro la Divinità. Pochi non hanno per lo meno un sussulto, un guizzo di sorpresa ed ho visto corridori celebri saltar via come le donne.
      Poi a Bologna, dove il selciato non è igienico per le biciclette, girano per lo più i ragazzi che hanno marinato la scuola o la bottega, con la macchina a prestito o a nolo. Chi l'ha del proprio, abomina i chiodi, il vetro ed i ciottoli acuti, e conduce la bicicletta a mano. Dal che viene che l'estetica dei ciclisti urbani qui non inspira entusiasmo.
      Perciò la bicicletta mi era antipatica.
     
     *

      * *
      Ma ecco che, un bel mattino, mio figlio, tornando dal Liceo, versa nel seno paterno la confessione del suo amore per la bicicletta. E l'amore non era più innocentemente platonico, poichè le peccaminose relazioni tra l'adolescente innamorato e la macchina seduttrice erano già consacrate e consumate. Pensandoci bene, riflettei che, dopo tutto, alla sua età, era meglio innamorarsi di una bicicletta che di una vitella e dissi amen.
      Solo che avevo un po' di paura. I ragazzi sono audaci e spensierati ed i giornali ci narrano tutti i giorni gli orrori ed i disastri cagionati dal ciclismo.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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