Pagina (265/487)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ci trovai un'anima lignea di frate indurito nelle penitenze e che porta la ruvidezza e la durezza ne' suoi contatti col mondo. Fino dalle sue prime lettere, e scrive a Papa Leone IX, non invoca i tribunali, ma Dio, contro i suoi accusatori. "Non ergo vos, sed Ipsum rogo, sine cuius nutu nec folium arboris credo defluere" e vuole che i preti possano accusare i Vescovi e grida "Si Is qui iudicat omnia non dedignatur a servis argui, tu servus utique cum conservo in judicium venire fastidis?" Ma il celebratore del suo centenario non lo lesse dunque che in judicium venire fastidit? E non lesse gli inni dove è pur dettoEpiscopi, attendite,
      Dei verba discerniteVobis praecepit Dominus,
      Pro vestris mori ovibus.
      Si bona, quae loquimini,
      Operibus feceritis,
      Exempla bona dabitisVestris commissis filiis
      E quali esempi? Eccone uno che egli loda in S. Gregorio Papa:
      Tu largas opum copias,
      Omnemque mundi gloriamSpernis ut inops inopem,
      Jesum sequaris Principem.
      Non credo che questi inni, barbarici ma instruttivi del rigido autore degli opuscoli "De patientia: De fraenanda ira: Contra Philargyriam et munerum cupidilatem" fossero cantati nel centenario, quando a Mons. Cantagalli si offrivano ed egli accettava doni non senza valore.
      Sarebbe ridicolo il procedere in queste citazioni da predicatore. Voglio solo ricordare un fatto che il Santo narra a sua difesa contro i Cappellani del Duca Gotofredo che lo accusavano di avarizia. Dice dunque nelle sue Epistole (Lib. V, 13) che mentre egli celebrava la messa, le signore del Principe offrirono denari.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





Papa Leone IX Dio Ipsum Vescovi Dominus S. Gregorio Papa Principem Contra Philargyriam Mons Santo Cappellani Duca Gotofredo Epistole Lib Principe