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      Tasche e maremme."
      E il Sovrano era Arciduca austriaco, investito di poteri assoluti, con soldati austriaci nelle sue caserme e il crimen laesae maiestatis nelle sue leggi. E Giuseppe Giusti non fu mai inquisito, anzi nemmeno seccato per quei versi ben altrimenti aguzzi e ben migliori dei miei, in tempi non misericordiosi certo per chi, non dico offendesse, ma solo pungesse l'autoritą constituita per diritto divino nella sua Legittimitą. Toccava a tempi pił liberi, pił civili, pił largamente ed intellettualmente progrediti, il vedere le stesse idee, anzi quasi le stesse parole che lasciavano indifferente il potere dispotico dell'Imperiale e Regio Padrone, irritare un Vescovo, incomodare un Tribunale e forse condurre al carcere un poetastro, ahimč tanto minore e tanto pił trascurabile del Giusti!
      E non voglio qui ricordare l'oraziano
      .... pictoribus atque poetisQuidlibet audendi semper fuit aequa potestas.
      No, Signore. I pittori e i poeti non debbono, come i Vescovi e i preti di una volta, godere di alcun privilegio sulla legge comune. Io sono primo a dirlo, io che mi rivolterei contro qualunque privilegio concesso a preti od a Vescovi. Finchč l'inscrizione posta lą dove si amministra la Giustizia - La legge č uguale per tutti - non sarą vana frase che esprima un concetto caduto in desuetudine, eccomi qua a reclamarne l'applicazione eguale per tutti e, prima d'ogni altro, per me. Privilegi mai; ma l'intelligenza del Giudice non pesi colla stessa bilancia l'orpello del poeta e l'oro dell'omelia vescovile.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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