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      Ci trovai una virgola di più nel quarto verso (pedanteria di autore!), trovai ridicolo il baldacchino da imagine sacra entro al quale me lo avevano stampato, risi del carattere barocco e stravagante con cui il tipografo me lo aveva impresso e il giornale finì non so dove; forse dove tutto finisce.
      Ah, quel tipografo, se lo avessi avuto vicino allora, ne avrebbe sentito di belle sui caratteri della sua tipografia messi in opera pel mio sonetto! Invece lo ebbi vicino sul banco degli accusati, tormentato dal pensiero che, dopo la sentenza che si prevedeva, Monsignore gli avrebbe fatto staggire i torchi e tutto il resto del non lauto suo capitale!
      Ma il tipografo che mi aveva trattato così barbaramente, l'indegno, se la cavò bene; e fu così. Forse perchè il risultato del processo non era dubbio, lo si era imbastito un po' alla carlona e al tipografo non si era fatta non so quale interrogazione o contestazione. Tanto, a che interrogare o contestare? Era tempo perso se l'affare era già nel sacco. Ma l'avv. Corradini, col suo ingegnoso acume, sorprese la lepre nel covo e, proposto il caso di nullità, sostenne che, in quanto al tipografo suo cliente, gli atti dovevano esser ritornati al Giudice Istruttore. Era un quesito intricato e delicato di Procedura che il Tribunale doveva sciogliere; ma non volendo o non sapendo risolvere, preferì di assolvere. Fortunato tipografo! Così salvò dalle ugne e dal sequestro di Monsignore quegli eterocliti caratteri coi quali m'aveva stampato il sonetto!


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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