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      Rispondo: 1°. Che non è detto che non si possa esaminare a suo posto anche l'insieme del glorioso edificio, ricostruendo il mio sonetto come lo lesse l'occhio sincero dell'illustre Avvocato Capretti.
      2°. Che avendo l'illustre Avvocato scisso in versi, in emistichi, in parole il mio disgraziato sonetto, io dovevo seguirlo in questa analisi microscopica, camminare sulle orme sue religiosamente; e di questa fragmentazione non ho dunque colpa.
      3°. Che se per comodo, anzi per necessità di confutazione, ho dovuto ridurre in paragrafi il testo che corre invece difilato per dieci lunghe pagine con molti punti di interrogazione e poche virgole, l'ho però riportato tutto, da capo a fondo senza omissione, reticenze od alterazione alcuna. È possibile quindi a chi lo voglia, legger tutta d'un fiato la prosa dell'illustre Avvocato, senza fermarsi alle interruzioni defensionali che vi ho intercalato.
      Il rimprovero dunque non avrebbe base. E tanto sono in buona fede che io pel primo avverto che le parole che ora citerò, sono il seguito necessario, nella mente dell'illustre Avvocato, la conseguenza, il complemento di quelle che più su furono citate.
      «Questo mio giudizio se anche fosse errato, (ma dunque esso stesso ammette che ingiuria senza sapere come siano le cose e questo lo aggrava moralmente e giuridicamente) implica una disapprovazione mia della attività petitoria del Pastore». (E non è questo un commento che ribadisce gratuitamente le ingiurie? che cosa sa egli in proposito? le sue informazioni da chi le ha avute? dall'amico del Lamone che gli chiese il sonetto?


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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