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      Prima di tutto, scusi la pedanteria e la ripetizione, l'illustre Avvocato è ben padrone di aprire le parentesi e poi di non le chiudere. La cosa riguarda Lui e io non ci metto bocca. Ma non è padrone, oltre a tante altre corbellerie, di farmi anche dire uno sproposito di grammatica, come il «troppa assidua avidità». La grammatica non è un'opinione ed io ho scritto troppo.
      Il «che aspira a superiorità», vorrebbe essere un epigramma e non è che una frottola, come è frottola, ch'io non conoscessi, che io ignorassi, mentre ho detto il contrario. Certo che prima di scrivere il sonetto non conoscevo di Monsignore che la sua condotta di propagandista ecc.; ma prima, se l'illustre Avvocato, con una delle sue ardite sinonimie, non me lo traduce con un cioè durante, non vorrà mai dire quel che a Lui piace. Gli ricordo ancora il «M'informai... anche da preti», che mostra come Egli m'accusi a torto di offendere per ipotesi, per supposto. Atrocità di cui mena tanto scalpore l'illustre Avvocato salendo in bigoncia per insegnarmi la serietà, la sincerità, la correttezza e tante altre belle virtù di cui mi porge l'esempio.
      Oh, l'avvocato Nasi non perdette certo il suo tempo a far l'anatomia delle frasi e delle parole per sostenere la ridicola tesi dell'ingiuria per ipotesi e per supposto in questa causa in cui l'azione fu introdotta contro di me sulla base di un inducendo! Sostenne invece, proprio il contrario, cioè che l'offesa fosse cosciente, voluta ed informata. Dissi già sopra come egli vedesse una involontaria confessione nel mio «m'informai e scrissi» ed ho risposto.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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