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      Per me si va tra la perduta gente.
      Virgilio ha pure i suoi quattro Sic vos non vobis. Tutti gli scrittori usano di quella figura che è efficacissima e nel parlare comune, dai letterati ai ciabattini, tutti ne fanno uso grande. O che son tutti matti? Capisco che i psichiatri risponderanno di sì, e sia benedetta la psichiatria!
      Un altro carattere delle scritture pazzesche sarebbe quello di scrivere le parole ora maiuscole, ora minuscole, ora corsive o sottolineate, ecc. Noto che gli avvocati nelle loro memorie fanno appunto così, volendo richiamare l'attenzione de' giudici sopra un testo, una frase, un brano di documento che importa assai alla loro argomentazione. Ci sono certe memorie in cui tutti i più diversi caratteri tipografici sono rappresentati. O che gli avvocati son matti? Io per me credo che i matti siano i clienti.
      Non basta l'osservazione di un centinaio di casi per dedurne una legge. Se le osservazioni poi sono fatte collo stesso scrupolo con cui sono accettati gli aneddoti biografici più soggetti a cauzione, c'è da perdere la dovuta venerazione alla psichiatria. Prima d'ammettere come fatti scientificamente provati che il Buffon un giorno, immerso ne' suoi pensieri, si arrampicò sopra un campanile e ne discese per le corde sempre inconscio di sè e senza accorgersene, o che il pittore Francia morì di piacere alla vista di un quadro di Raffaello, o che l'Alfieri non poteva mangiare quando il suo cavallo non aveva nitrito, ed altre amene frottole, mi pare che ci si debba pensare.


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Brani di vita
di Olindo Guerrini (Lorenzo Stecchetti)
Zanichelli Bologna
1908 pagine 487

   





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