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      Né si gridava allora altro per ognuno e non manco per e' savi, che contro alla timidità ed irresoluzione del papa che pareva che andassi più lentamente che non si doveva a questa deliberazione; nella quale se lo evento è stato diverso dal giudicio, non per questo si debbe dare colpa a chi avessi consigliato la guerra. poi che le ragione erano tale che lo persuadevano a ogni savio: altrimenti a troppo dura condizione sarebbono sottoposti e' consiglieri de' principi, se fussono obligati a portare in consiglio non solo discorsi e considerazione umane, ma ancora o giudicii di astrologi, o pronostici di spiriti, o profezie di frati.
      Non sei adunche in colpa se al consiglio che tu avessi dato della guerra non ha corrisposto lo evento; anzi meriti laude e non piccola, perché come sa chi è stato vicino alle azioni tue, hai quanto ti è stato possibile aiutato che lo effetto non sia stato diverso dalla ragione; e tanto che se gli altri che hanno avuto carico nella guerra avessino fatto nel grado loro quanto hai fatto tu nel tuo, o se el papa poi che era entrato nel mare avessi nel navigare seguitato e' ricordi tuoi, forse che le cose arebbono avuto altro fine di quello che hanno avuto. Non ci è adunche colpa tua né nel consiglio poi che l'hai dato ragionevole, né nello evento poi che di quello che era in potestà tua non gli sei mancato; e però ritrovandoti da ogni parte innocente e sanza errore, ti debbi anche ragionevolmente trovare sanza dispiacere. Sanza che, tu puoi essere certo che quella mala fama che è divulgata di te circa la integrità e danni de' soldati, in breve tempo si purgherà e ne sarà cognosciuta la verità, ed a te interverrà come a tutti gli altri che hanno avuto a torto simili carichi, che el tempo per se medesimo sanza altro aiuto gli ha consumati e portati via; massime che in te non hanno avuto né colore, né fondamento, né verisimile alcuno.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130