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      Resta l'ultimo fine che può più che tutti gli altri apresso agli animi generosi, agli ingegni nobili; e questo è proprio la ambizione, cioè el desiderio di essere stimato ed onorato dagli uomini, di mantenere fresca la sua riputazione, ed essere quasi mostrato a dito; come si dice di Demostene che si rallegrava quando passando per la via sentiva la vecchierella che tornava dalla fonte per la acqua, dire con la voce bassa alle vicine: quello è Demostene. In effetto el maneggiare faccende di stato ed avere grandezza ti fa in uno certo modo adorare dagli altri. e però forse è escusabile questo appetito; perché lo essere in riverenzia appresso agli altri uomini non si può dìre che non sia cosa bella e beata, né in altro pare che ci possiamo assimigliare a Dio; nondimeno non mi pare anche giusto che questo ti domìní, perché se tu consideri quante fatiche, travagli, sospetti e pericoli sono in questa vita, e da altro canto quanta facilità, quanto riposo, quanta sicurezza e contento di animo sia nella vita ociosa e tranquilla, ti parrà che di gran lunga sia da proponere questa all'altra, o almanco che non vi sia tale differenzia che allegramente non debbi vivere in quella che la sorte ti apresenta. Piglino e' finì vani e le superficie delle cose quegli che sanza lettere o sanza esperienzia non hanno occhio che penetri drento, e però si lasciano abbagliare da quello splendore che porta seco lo stato di quella grandezza; ma [tu] che hai provato per tanti versi che cosa è mondo, che hai da tante cose che haì lette e che hai veduto, potuto cognoscere quanta sia la varietà della fortuna, che hai tocco con mano che tutto el bene che è nelle grandezze è quello che apparisce di fuora, ma che sotto quella coperta è pieno di pericoli, di sdegni, di affanni e di inquietudine di animo, non ti debbi muovere da quelle cose vane che muovono gli altri, ma solo dalle ragione vere, solide e fondate delle cose.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





Demostene Demostene Dio