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      Direi che Roma non ebbe mai né el più utile né el più savio cittadino che Fabio Massimo che con la prudenzia sua e col sapersi temporeggiare raffrenò el corso delle vittorie di Annibale; nondimeno quando era più utile alla republica, ebbe tanto carico di tenere quelli modi co' quali salvava la città, che fu creduto dal popolo che fussi d'accordo con Annibale, e venne in tanta infamia che alla dittatura gli fu dato uno compagno, cosa che né prima né poi non fu mai fatta a Roma; ma non mancò la verità del solito suo, perché poco poi furono cognosciuti e' sua meriti e confessato da ognuno che da lui solo s'aveva a ricognoscere la salute della città.
      Ardirò dire che non solo in Atene che fu sì savia e sì famosa città, ma che anche in nessuna altra republica non fu mai el più degno né el più glorioso cittadino di Pericle; perché non con forze, non con fazione, né con alcuna corruttela governò trenta anni quella città che era libera, con la autorità sola e riputazione della virtù; e nondimeno perché nella guerra contro a' Lacedemòni, di che lui era stato consigliatore, seguì qualche disordine, fu con grandissimi carichi e romori deposto dal popolo del governo; benché poco poi accortisi del torto fatto a lui e del danno fatto a sé, lo restituirono maggiore che prima.
      Né mi mancherebbono anche esempli nella nostra città, e quello che è più nella famiglia nostra medesima. Messer Giovanni Guicciardini, essendo commissario del campo nostro nello assedio di Lucca, ed essendo el campo nostro sforzato a ritirarsi, fu sanza fondamento alcuno infamato d'avere avuto danari da' lucchesi, di che fu accusato innanzi a' rettori della città, e se bene gli fussi spinto adosso da Cosimo de' Medici che allora aspirava alla grandezza, prevalse la innocenzia sua ed onorevolissima. mente fu assoluto da' giudici, e cognosciuto da ognuno quello che era.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
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