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      Volessi Dio che così fussino tutti gli eserciti! Non aremo mai paura di guerre o di inimici; perché questo non si vede, non si sente, non fa né male né paura a persona; è simile alle nostre calunnie, che chi le ode da altri, crede siano qualche cosa grande, ma ognuno che se gli accosta vede che sono non nulla. Così, tante migliaia di uomini, tanti capitani, tanti signori, tante legioni, si riducono a quattro, sei testimoni, e' quali dimandati diligentemente quello che dicono, diranno alla fine loro medesimi che non sanno quello che si dicono. Non voglio recusarli, come giustamente potrei, perché sono tutte persone che, come hanno detto loro medesimi, patirono gravi danni nei transito ed alloggiamenti di quelle gente, né potendo valersi contra di chi gli ha danneggiati, cercano sfogarsi dove possono.
      E chi non sa quanto le cose de' testimoni sono tenere ne' giudici, quanto bisogna avvertirvi, quanto debbono essere non solo tali che in loro non apparisca causa alcuna di grave passione, ma ancora tali che non si possa conietturare una minima scintilla di qualunque leggiere sdegnuzzo? Perché poi che dal detto loro ha dependere cosa sì grande quanta è la condannazione di uno uomo, arebbono volentieri le legge ordinato che non si stessi a detto d'uomini, sapendo quanto sono communemente corruttibili, e potendo dubitare che se bene non apparisca causa di corruzione, pure che segretamente la vi fussi; ma poi che per difficultà di provare le cose altrimenti, è stato necessario ammettere e' testimoni ne' giudici, hanno voluto le legge obidire alla necessità, ma non dimenticarsi el sospetto, e però hanno escluso el testimone ogni volta che si possa conietturare causa alcuna per la quale possino avere passione, benché leggiere, nel negocio che si tratta.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





Dio