Pagina (101/130)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Vogliono le legge che in ogni causa benché minima si sappino e' nomi de' testimoni, la patria, la origine, la vita, le dependenzie, acciò che si possino interrogare, si possi ricercare se hanno passione alcuna, si sappino e' portamenti loro; perché a quegli che sono di mala fama, di mala vita, non si dà fede, e si crede che chi è poco circunspetto nel fare, sia ancora manco avvertito nel dire; vogliono, quando sono ancora integri da ogni parte, che abbino a dire quello che ne sappino, allegare particularmente tutto quello che hanno inteso, che hanno veduto, che è stato loro detto, dove, come, quando e da chi; che abbino a dire tanti particulari, che la cosa quasi da se stessa si metta in luce e si tocchi con mano; e noi crederreno a testimoni incogniti, a testimoni di poca condizione, a spadaccini, a ruffiani, testimoni usi a dire più bestemmie che parole, e quello che è più, a testimoni ladri, a testimoni trovati in sul furto?
      Non dicono questi testimoni che tu hai prodotti, a' quali io presto fede e non derogo loro niente, avere udito così rispondere da questi soldati quando erano ripresi delle loro ruberie? Dunche s'hanno a credere a uno che ruba le cose, che dice per coprirsi, a uno che si truova col furto in mano? Non si impiccherebbe mai nessuno ladro. Che volevi tu che dicessino: noi rubiamo perché siamo di mala natura, perché noi siamo ladri, perché non facemo mai altra arte? O quale è quella moglie che trovata col compagno addosso non sappia trovare qualche scusa; chi è quello ladro che confessi mai alla prima el furto quando è prigione ed è alla corda, nonché quando è libero per le piazze?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130