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      Sarà più presto scusarsi che laudarsi; sarebbe laude se io dicessi di essere ingegnoso, di essere prudente, di essere eloquente, perché anche chi non ha questa parte, non può essere biasimato, non essendo in sua potestà, ma doni della natura.
      Io non voglio, giudici, raccontare quale fussi la vita mia innanzi che io andassi al governo di Modena, perché lo accusatore medesimo n'ha fatto fede, confessando che non sanza cagione fui così giovane eletto dagli ottanta imbasciadore in Spagna; e credo pure che sia nella memoria di qualcuno, che non ostante che lo esercizio mio sia odioso e sottoposto alle calunnie, la fu sempre di sorte che non fu mai giudicato che né di modestia né di bontà io non fussi degenerato da mio padre, e' costumi e la integrità de' quali furono sempre tali che lo accusatore me n'ha più volte voluto fare carico; dove io spero che la mi abbia a fare grazia a favore, e che e' meriti e la memoria sua m'abbia a giovare, quando apparirà che né lui se vivessi si pentirebbe d'avermi per figliuolo. Ma io non insisto in questi tempi perché si potrebbe forse dire che avevo poca occasione di fare male ed assai rispetto, essendo negli occhi della patria e di tutti e' cittadini, a' quali chi non ha desiderio di satisfare, si può bene dire che sia sanza gusto e sanza ingegno. Parliamo de' luoghi dove cessano queste obiezione, ancora che in Firenze ed in quella professione non mancano de' cattivi.
      Andai di 33 anni al governo di Modena con quella autorità e forse maggiore che ha detto lo accusatore, perché né alle amministrazione mie fu mai riveduto conto, né alle sentenzie dato appello; trovai una città piena di parte, piena di sangue, conquassata per tutti e' versi, in modo che e la grandezza della autorità e la condizione della città mi dava infinita occasione di rubare, massime che, come ancora ha detto lui, non si vive in quelli paesi come qua, perché non vi è republica, non si tiene conto del giudicio degli uomini, ognuno non attende a altro che al profitto suo particulare, sono soliti insomma a vendere e comperare ogni cosa.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





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