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      Ma sono cose tanto frivole che io mi vergogno a parlarne, massime essendo dette da lui in modo e con nessuna spezie di pruova, che essendogli negate non può replicare. Lasciamo adunche queste insulsità e vegnamo a quelle che sono provate poco come queste, ma che se fussino vere sarebbono di troppa importanza.
      Tre cose in sustanzia sono quelle che mi ha opposto lo accusatore: l'una, che nella legazione di Spagna io procurai col re el ritorno de' Medici; l'altra, che io tolsi la piazza ed el Palazzo al popolo el dì di san Marco; la terza, che io sono stato causa di questa guerra. Tutto el resto della accusazione sua è stato in volermi mettere a sospetto ed in persuadere che ancora che io fussi innocente e sanza peccato alcuno, che io avessi a essere gastigato: perché non vuole dire altro che dire che sanza testimoni, sanza pruove, sanza segno alcuno, ma solo per una prosunzione generale, per una opinione in aria io sia condannato.
      Alle quali cose, giudici, mentre che io rispondo particularmente, vi prego mi udiate con la medesima attenzione e benignità che avete fatto insino a ora; perché toccherete con mano in me tanta integrità circa le cose della vostra libertà e del vostro stato, che abbiate fatto ne' vostri danari; né vi maraviglierete manco della impudenzia ed audacia dello avversario, che e' non si vergogni dire cose sì manifestamente false, e si confidi con sì frivole invenzione, anzi con non altro che con esclamazione e con minacci, opprimere ed oscurare la verità e la innocenzia, ed aggirare e' giudici.


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Consolatoria, Accusatoria, Defensoria
di Francesco Guicciardini
pagine 130

   





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