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      Ed inoltre si giudicava che essendo per la sua morte cessato el parentado tra Francia ed Inghilterra, ed avendosi a restituire dote, potessi tra questi dua re nascere facilmente qualche inimicizia, o almeno fare che el re nuovo vivendone con sospetto non potessi cosí commodamente attendere alle cose di Italia. Questa sua morte non solo non ha spento questo fuoco, ma ha piú tosto partorito effetto contrario, perché tra questo re ed Inghilterra si è non solo conservata la amicizia, ma piú tosto accresciuta la coniunzione; ha fatto parentado con lo arciduca, e posatosi ancora da quella banda; in modo che volendo ora passare in Italia, questa sua impresa la fa con tanta piú sua reputazione, e con tanto maggiore periculo di Italia, quanto piú si vede assolidato di lá da' monti; truovasi piú giovane e però piú animoso e piú feroce, ed inoltre si intende essere in maggiore credito e benivolenzia co' signori e gentiluomini del regno che non era el re passato.
      Vuole la mala fortuna di Italia cosí, e che doppo uno incendio e travaglio ne nasca subito sempre uno altro maggiore e piú pericoloso. Viene adunque nuovamente in Italia uno esercito franzese con grosso numero di cavalli, fanterie ed artiglierie, e bene provisto di munizione e di tutte le cose necessarie. Viene allo acquisto di Milano, ducato posseduto poco tempo fa da loro piú anni, dove hanno colore di qualche titulo, e dove e' populi li desiderano ed inclinano sanza dubio a quella parte. Viene contro a uno duca debole di forze, di poco governo e sanza danari, ed odiato da tutti e' sudditi sua; in modo che se si avessi a combattere da una potenzia all'altra, solo uno cento di lance franzese finirebbono la impresa, avendo la inclinazione de' populi e la parte di messer Gian Iacopo e di tanti altri fuorusciti che sono con loro.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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