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      Hai adunche da temere di Cesare perché è certo che non si provedendo sará in potestá sua el farti male; ed è quasi certo che te ne fará.
      Resta ora considerare di che qualitá sará questo male di che tu debbi temere; in che io non so cognoscere che non s'abbia a temere di mali grandissimi, perché se ti vorrá abbassare o per ambizione o per assicurarsi, bisogna ti abbassi assai, perché togliendoti poco non satisfarebbe né all'uno né all'altro fine: però s'ha a credere che principalmente ti leverá lo stato di Firenze, il che può fare con grande iustificazione, non sendo cosa ecclesiastica, e doppo questo procederá piú oltre, perché, lasciandoti tutto lo stato ecclesiastico, non resterebbe assicurato di te abastanza, e come ará cominciato a offenderti, gli parrá essere necessitato a andare piú innanzi, e ridurti in termine che non abbia per conto nessuno piú da temerti, il che non potrá fare se non ti toglie buona parte dello stato che tiene la Chiesa. E forse, perché la autoritá di uno pontefice, se non si mutano ordini nella Chiesa è grande, e potrebbono venire accidenti che etiam così smembrato saresti di importanza, penserá piú oltre, o a volere uno pontefice di chi si possa confidare, e cosí deporti per via di uno concilio, o pure con uno concilio limitare di sorte la autoritá de' pontefici, che tu abbia a restare piú presto vescovo di Roma che papa. La facilitá che ha di farlo è grande, perché oltre alle provincie che lui comanda, sai che per el malo concetto in che è el clero apresso a' laici, la Germania non desidera altro, e la Italia vi sará pronta; e questo modo, oltre a che può parere iustificato, perché si fará con colore di ragione, può anche parere iusto allo imperadore, presupponendosi lui la reformazione del clero la quale poi seguiterebbe o no, secondo che Dio volessi.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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