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      Ma dico bene che se lui potessi sperare di conducere le cose in difficultá, che sarebbe pure meglio di avere qualche spezie di sicurtá, che stare a discrezione di costoro, massime se gli è in grado con costoro, che dubita di non essere offeso di presente, perché in tale caso la necessitá lo strigne a gittarsi a ogni rimedio etiam precipitoso; ma quando gli paressi che e' pericoli suoi avessino tempo, non sarebbe da tentare uno rimedio che avessi poca speranza, insino non si vedessi dove si riduce questa speranza dello accordo che tiene sospesi e' franzesi. Ricordo bene che quando el dubio del capitare male sia pari e provedendo e non provedendo, che è meglio provedere, perché aspettare la morte sanza provisione in contrario è una somma ignavia e da lasciare di sé una memoria infame; sanza che, a chi non si aiuta né Dio suole, né la fortuna può aiutare, ma a chi si aiuta Dio ha compassione, e la fortuna amore, e spesso a chi audacemente si getta ne' pericoli, fa succedere, contro a ogni ragione ed ogni speranza, effetti felicissimi. Sarebbe bene in ogni evento necessario, che la Santitá Tua risolvessi in quale caso e se la vuole o può fare rimedi, perché el procedere irresoluto non può se non nuocere incomparabilmente.
      Se la fine ha a essere che tu abbia a aspettare la discrezione di Cesare sanza tentare remedi, quanto piú presto ne sei resoluto, meglio è, perché stando sospeso e non si lasciando intendere, lo insospettisci e lo irriti tuttavia piú, dove el bisogno tuo sarebbe cercare di assicurarlo e mitigarlo; ma se la fine ha a essere che tu abbia a gettarti a' rimedi tali quali saranno, la dilazione del resolverti è perniziosissima, perché con la irresoluzione tua si va tuttavia consumando di quelli remedi che ci sono.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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