Pagina (102/167)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Anzi lui sentendoseli obligato ed avendo bisogno di conservarsela amica, gli sarebbe sempre stato ossequentissimo figliuolo, ed almanco se Vostra Santitá, o per fuggire la spesa o parendoli via piú sicura o piú conveniente a uno pontefice, si risolveva essere neutrale, avessi, come in secondo luogo io la confortavo, conservato sempre la neutralitá totalmente, e non col capitulare col re di Francia in sul colmo della guerra avessi dato ombra agli imperiali, ed offesigli col lasciare passare le munizione, col consentire el transito al duca di Albania, e per piú crescere e' sospetti e le querele, servitosi sanza alcuna necessitá delle loro gente nelle cose di Siena, se fussi, dico, stata totalmente neutrale, non sarebbe per la vittoria di Pavia spaventata tanto, che gli fussi bisognato, per fuggire una ruina, fare con loro nuovi capituli e perdere assai della sua degnitá.
      E se pure doppo tanti inconvenienti avessi prestato piú fede a me di quello che io dicevo della buona mente di Cesare, e della devozione sua alla Sedia apostolica, e non lasciatasi persuadere el contrario da chi desidera farla saltare, e non attribuito a lui quello che procedeva da qualche suo ministro di qua, parte per la loro mala natura e parte per la condizione de' tempi, non arebbe intromessosi in pratica alcuna contro a Cesare, e considerando quanto era grande, e quanto fondata la vittoria sua, arebbe sperato piú nel temporeggiarsi ed intrattenersi seco e nel non gli dare causa alcuna giusta di querela e di sospetto, che in sulle leggerezze di chi gli mostrava facile le cose che erano impossibile a riuscire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





Vostra Santitá Francia Albania Siena Pavia Cesare Sedia Cesare