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      Ma ditemi: questo temporeggiare fa egli beneficio a voi, che avete per uno de' fondamenti e' svizzeri, la impazienzia de' quali è nota a ognuno; a voi, che sarete di tanti vescovadi e dependenti da tanti capi e da tante voluntá, che una che ne varii, mette ogni cosa in rovina?
      Due sono le ragione perché le imprese di molti contro a uno, ancora che siano piú potenti, si perdono: la prima, perché le provisione non concorrono sempre tutte in uno tempo, ché quando uno ha proveduto, l'altro comincia a provedere, l'altro ancora non è in ordine, in modo che concorrendo rare volte el colore secondo e' disegni, non riescono nello esequire quelle conclusione che si sono dipinte per le camere; l'altro, che poi che el moto depende da molti, uno che ne manchi disordina ogni cosa, e di molti è facile el mancarne uno, quando si dá tempo, o perché muti sentenzia, o per morte, o per altri impedimenti che tuttodí occorrono, e piú facilmente a uno di molti che nella persona di uno solo. Però ricordano e' savi, che chi ha parte nelle imprese che dependono da tanti, si ingegni che gli effetti suoi siano presti, perché a lungo andare non si conservano ordinate, il che quanto voi osserviate, lascio pensare a voi, poi che fate fondamento in sul temporeggiarvi.
      Ma consentiamo che lo allungare non vi abbia a disordinare; che beneficio vi fará egli? Nessuno; se giá mentre le cose di Lombardia stanno tavolate, voi non rivoltate el reame di Napoli, il che non sará facile come sarebbe stato al tempo del duca di Albania, perché allora il re di Francia era in persona in Italia, aveva Milano, e le cose cesaree parevano declinate; ora tutto è variato: el re prigione, la riputazione di Cesare al cielo.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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