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      Dirò piú oltre che se bene io fussi certo che cominciata la guerra el franzese avessi a accordare, ed el re liberato avessi a osservare queste prime esecuzione a danno di Italia, cioè a lasciarla cadere in mano di Cesare, che io forse non muterei proposito; perché mi pare questo minore pericolo che lasciare correre le cose di Cesare, perché in questo caso Vostra Santitá si ritirerebbe in Francia, dove el re, liberato già da' suoi legami per la osservazione delle prime convenzione, e vedendo el pericolo piú propinquo per essere tanto cresciuta la potenzia di Cesare, arebbe causa di intrattenere Vostra Santitá e ristrignersi con quella; ed el medesimo è da credere farebbe el re di Inghilterra. Ma nello altro partito è molto peggio, perché se è in fatis che le cose di Italia abbino a ruinare, è molto meglio che Cesare per ruinarle sia constretto a lasciare el re, che ci resterá pure ancora qualche speranza, che gli abbia facultá di farsi padrone di Italia tenendo ancora el re in prigione, perché in tal caso o batterá la Francia sanza difficultá, o almeno Vostra Santitá non v'ará refugio sicuro, perché ará da dubitare che e' franzesi, per recuperare el suo re, non lo vendino di nuovo. Sono questi, io lo confesso, partiti estremi, ma non sono manco estremi e' termini in che si truova Vostra Santitá; e sono partiti che nelle estremitá hanno usati gli altri principi e spezialmente molti pontefici romani, e' quali hanno eletto piú presto queste deliberazione che mettersi in mano ed a discrezione degli imperadori.


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Discorsi politici
di Francesco Guicciardini
pagine 167

   





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