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      Ma fidoronsi degli otto e raportoronsi a' preparamenti loro, e' quali quasi tutti avevano caro ed erano quasi autori di questo movimento e gli tradirono; sì che el gonfaloniere non merita di esser biasimato di avere a ultimo abandonato el palagio, perché questa deliberazione fu necessaria e di meno danno alla città che se violentemente ne fussi stato cavato e morto. Ma bene può essere caricato di essergli mancato l'animo o vero abondato la misericordia, che è spezie di dapocaggine, a punire e' tristi, e così d'avere avuta troppa fede in chi non doveva. Tornò poi da' confini presto perché si mutò lo stato della città, e fu, come è detto, onorato cittadino. Benché fussi fatto cavaliere da' Ciompi, non ritenne el titolo; ma preselo poi, credo per una legge generale che si fece, che qualunque era stato fatto cavaliere da' Ciompi e volessi ritenersi la cavalleria, dovessi essere fatto da uno Esecutore.
      Ebbe sempre gravezze grandissime, ed una delle maggiore brighe o forse la maggiore che gli avessi, fu ripararsi da quelle. Morì circa al 1400, e morì essendo de' dieci di balìa per la guerra che si fece con Giovan Galeazzo Visconti duca di Milano. Morì con gran dolore del populo; perché dubitando el populo come è sua usanza, che parecchi cittadini potenti per qualche loro particulare affezione non mantenessino la guerra, quando fu fatto de' dieci promise al popolo che in questo magistrato gli accerterebbe se la pace si potessi avere o no; di che la morte sua dispiacque assai, benché alcuni cittadini ne facessino gran festa.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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