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      Sendo poi a San Miniato vicario, e sendo la città nelle pratiche fra re e duca, e sendosi deliberata a Napoli allo imbasciadore una lettera di natura che esequendosi, la città si congiugneva col re e spiccavasi dalla amicizia di Milano, sopragiunse messer Luigi innanzi che la lettera fussi andata, e tanto operò che la si revocò e non andò. Messer Tommaso Soderini era allora di più autorità che alcuno dello stato, ed aveva insino allora, doppo la morte di Piero di Cosimo, governato Lorenzo; ma allora Lorenzo, non piacendogli questa sua grandezza, cominciò a ristrignersi più con messer Luigi, e lui lo favorì forte, in modo che nel 1470 si affaticò più che altro cittadino per la grandezza e sicurtà di Lorenzo, e tanto che si restrinse per cinque anni el modo di creare gli accopiatori. Il che dette a Lorenzo una riputazione grandissima, e credo che messer Luigi, vedendo urtare messer Tommaso, si pensassi avere a disporre assai di Lorenzo; il che non gli venne fatto, rispetto a essere Lorenzo uomo che volle e seppe governarsi da sé. Sendo di poi pacificate per qualche tempo le cose di Italia, fu gonfaloniere el marzo 1472, e perché la città era in quiete ed el magistrato con poche faccende, attese a fare legge nuove e rinnovare le antiche apartenente a' costumi, come circa alle pompe di nozze e mortori, circa agli ornamenti delle donne ed uomini, circa a' giuochi e cose simili.
      Sendo di poi di nuovo perturbate le cose di Italia, ed el re Ferrando ristrettosi con papa Sisto e di qui seguitata una lega fra viniziani, Milano e fiorentini, e parendo necessario per le cose che tuttodì si agitavano apartenenti ed alla difesa della fede per la guerra faceva el turco a' viniziani ed altri cristiani, ed alla difesa di questa lega particulare, tenere a Vinegia uno imbasciadore di autorità, vi fu mandato l'anno 1474 messer Luigi, che allora era vicario di Poppi, e stettevi più di uno anno, ed in questa legazione satisfece molto alla città. Ed a Vinegia fu onorato grandissimamente e tanto piacque, che quando intesono cercava licenzia, scrissono a Firenze pregando ve lo sopratenessino ancora qualche tempo, il che non si fece, perché messer Luigi sentendolo, fece ogni instanzia di tornare, acciò che a Firenze non si credessi che questo scrivere de' viniziani fussi stato procurato da lui.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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