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      Negli ultimi anni della età sua avendosi a porre una gravezza e disegnandosi al porla cinque de' primi cittadini con emolumento grande, ricusò, non gli parendo doversi impacciare in cosa che non si può uscirne sanza fare dispiacere a moltissimi. Fu bene poi contento trovarsi a fare uno sgravo, cosa che viene in beneficio di molti.
      Dettesi all'ultimo della sua vita una plenissima autorità e balìa, e quanta ha el popolo di Firenze, a diciassette cittadini, nel numero de' quali fu lui, e morì sendo ancora in quello magistrato; ed in suo luogo fu eletto Piero suo figliuolo. Con tutto che messer Luigi gli fussi maggiore fratello, e rispetto alla età ed al grado e' primi onori si dessino prima a lui che a Iacopo, nondimeno dal 75 massime insino all'ultimo, lo stato nelle cose sustanziali faceva più conto di Iacopo, ed in lui si confidava più, per essere tenuto più savio, non già perché fussi più servile; anzi fra l'altre sue proprietà ebbe questa di dire liberamente quello gli pareva, di che Lorenzo si adirò qualche volta seco, ma el più delle volte lo sopportò, conoscendo veniva da bontà di natura. La autorità sua, massime dallo 83 al 90, fu grandissima, e puossi dire arditamente che in quello tempo doppo Lorenzo e' fussi el primo uomo della città. Fu molto bene voluto universalmente dal popolo e dagli uomini da bene, ed ancora fuori della città da' soldati e condottieri nostri, de' quali assai quando e' morì lo piansono come padre. Ebbe etiam amicizie con molti principi, ed infra gli altri el duca Galeazzo nel 76 che vi fu imbasciadore lo amò assai, benché etiam prima gli volessi bene.


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Memorie di famiglia
di Francesco Guicciardini
pagine 59

   





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