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      46. Per la ragione di sopra non laudo chi vive sempre con simulazione e con arte, ma escuso chi qualche volta la usa.
     
      47. Sia certo che se tu desideri che non si sappia che tu abbia fatto o tentato qualche cosa, che, ancora che sia quasi scoperto e publico, è sempre in proposito el negarla; perché la negazione efficace, quando bene non persuada a chi ha indizi o creda el contrario, gli mette almanco el cervello a partito.
     
      48. È incredibile quanto giovi a chi ha amministrazione che le cose sua siano secrete; perché non solo e' disegni tuoi quando si sanno possono essere prevenuti o interrotti, ma etiam lo ignorarsi e' tuoi pensieri fa che gli uomini stanno sempre attoniti e sospesi a osservare le tue azione, e in su ogni tuo minimo moto si fanno mille commenti; il che ti fa grandissima riputazione. Però chi è in tale grado doverrebbe avvezzare sé e suoi ministri non solo a tacere le cose che è male che si sappino, ma ancora tutte quelle che non è utile che si publichino.
     
      49. Conviene a ognuno el ricordo di non comunicare e' secreti suoi se non per necessitá, perché si fanno schiavi di coloro a chi gli comunicano, oltre a tutti gli altri mali che el sapersi può portare; e se pure la necessitá vi strigne a dirgli, metteteli in altri per manco tempo potete, perché nel tempo assai nascono mille pensamenti cattivi.
     
      50. Lo sfogarsi qualche volta de' piaceri o dispiaceri suoi è cosa di grande conforto, ma è nociva; però è saviezza lo astenersene, se bene è molto difficile.
     
      51. Osservai quando ero imbasciadore in Spagna apresso al re don Ferrando d'Aragona, principe savio e glorioso, che lui quando voleva fare una impresa nuova, o altra cosa di importanza, non prima la publicava e poi la giustificava, ma si governava pel contrario; procurando artificiosamente in modo che innanzi che si intendessi quello lui aveva in animo, si divulgava che el re per le tali ragione doverrebbe fare questo; e però publicandosi poi, lui volere fare quello che giá prima pareva a ognuno giusto e necessario, è incredibile con quanto favore e con quanta laude fussino ricevute le sue deliberazione.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
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