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      60. La grandezza di stato è desiderata universalmente, perché tutto el bene che è in lei apparisce di fuora, el male sta drento occulto; el quale chi vedessi non arebbe forse tanta voglia, perché è piena sanza dubio di pericoli, di sospetti, di mille travagli e fatiche; ma quello che per avventura la fa desiderabile anche agli animi purgati, è lo appetito che ognuno ha di essere superiore agli altri uomini, atteso massime che in nessuna altra cosa ci possiamo assomigliare a Dio.
     
      61. Le cose non premeditate muovono sanza comparazione piú che le previste; però chiamo io animo grande e interrito quello che regge e non si sbigottisce per e' pericoli e accidenti repentini; cosa che a giudicio mio è rarissima.
     
      62. Quando si fa una cosa, se si potessi sapere quello che sarebbe seguito se non fussi fatta questa, o se si fussi fatto el contrario, molte cose sono biasimate e laudate dagli uomini che si cognoscerebbe meritano contraria sentenzia.
     
      63. Non è dubbio che quanto l'uomo piú invecchia, piú cresce la avarizia; si dice communemente esserne causa perché è bene ignorante quello vecchio che non cognosce che sempre con la etá si diminuisce el bisogno. E inoltre veggo che ne' vecchi si augumenta al continuo, cioè in molti, la lussuria, dico lo appetito, non le forze, la crudeltá e gli altri vizi; però credo che la ragione possi essere che l'uomo quanto piú vive tanto piú si abitua alle cose del mondo, e ex consequenti piú le ama.
     
      64. La medesima ragione fa che quanto piú l'uomo invecchia, tanto piú gli pare fatica di morire, e sempre piú vive con le azione e co' pensieri, come se fussi certo la vita sua avere a essere perpetua.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100

   





Dio