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      Il che non accade a chi è situato tra popoli usi a servire, a' quali non importa tanto lo essere dominati piú da uno che da un altro, che gli faccino ostinata o perpetua resistenzia. Di poi la vicinitá della Chiesa è stata ed è grandissimo ostaculo; la quale per avere le barbe tanto fondato quanto ha, ha impedito assai el corso del dominio nostro.
     
      132. Concludono tutti essere migliore lo stato di uno quando è buono, che di pochi o di molti etiam buoni; e le ragione sono manifeste. Cosí concludono, che quello di uno diventa di buono piú facilmente cattivo che gli altri, e quando è cattivo è peggiore di tutti, e tanto piú quanto va per successione; perché rare volte a uno padre buono o savio succede uno figliuolo simile. Però vorrei che questi politici m'avessino dichiarato, considerato tutte queste condizione e pericoli, che abbia a desiderare piú una cittá che nasce, o di essere ordinata nel governo di uno, o di molti, o di pochi.
     
      133. Nessuno cognosce peggio e' servitori suoi che el padrone, e proporzionatamente el superiore e' sudditi; perché non se gli apresentano innanzi tali quali si apresentano agli altri: anzi cercano coprirsi a lui, e parergli di altra sorte che in veritá non sono.
     
      134. Tu che stai in corte o séguiti uno grande, e desideri essere adoperato da lui in faccende, ingegnati di stargli al continuo innanzi agli occhi, perché d'ora in ora nascono occasione che lui commette a chi vede o a chi gli è piú propinquo; che se t'avessi a cercare o espettare, non te le commetterebbe; e chi perde uno principio benché piccolo, perde spesso la introduzione e adito a cose grande.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100

   





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