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      153. Pare che gli imbasciadori spesso piglino la parte di quello principe apresso al quale sono; il che gli fa sospetti o di corruttela o di speranza di premi, o almanco che le carezze e umanitá usategli gli abbino fatti diventare loro partigiani; ma può anche procedere che avendo al continuo innanzi agli occhi le cose di quello principe dove sono, e non cosí particularmente le altre, paia loro da tenerne piú conto che in veritá non è; la quale ragione non militando nel suo principe che parimente ha noto el tutto, scuopre con facilitá la fallacia del suo ministro, e attribuisce spesso a malignitá quello che piú presto è causato da qualche imprudenzia; e però chi va imbasciadore ci avvertisca bene, perché è cosa che importa assai.
     
      154. Sono infiniti e' segreti di uno principe, infinite le cose a che bisogna consideri; però è temeritá essere pronto a fare giudicio delle azione loro, accadendo spesso che quello tu credi che lui faccia per uno rispetto sia fatto per un altro; quello che ti pare fatto a caso o imprudentemente, sia fatto a arte e prudentissimamente.
     
      155. Dicesi che chi non sa bene tutti e' particulari non può giudicare bene; e nondimeno io ho visto molte volte, che chi non ha el giudicio molto buono giudica meglio se ha solo notizia della generalità, che quando gli sono mostri tutti e' particulari; perché in sul generale se gli appresenterá spesso la buona risoluzione, ma come ode tutti e' particulari, si confonde.
     
      156. Io sono stato di natura molto resoluto e fermo nelle azioni mie, e nondimeno come ho fatto una resoluzione importante, mi accade spesso una certa quasi penitenzia del partito che ho preso; il che procede non perché io creda che se io avessi di nuovo a deliberare io deliberassi altrimenti, ma perché innanzi alla deliberazione avevo piú presente agli occhi le difficultá dell'una e l'altra parte; dove preso el partito, né temendo piú quelle che col deliberare ho fuggite, mi si appresentono solamente quelle con chi mi resta a combattere, le quali considerate per se stesse paiono maggiore che non parevano quando erano paragonate con l'altre; donde seguita che a liberarsi da questo tormento bisogna con diligenzia rimettersi innanzi agli occhi anche le altre difficultá che avevi poste da canto.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100