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      157. Non è bene vendicarsi nome di essere sospettoso, di essere sfiducciato: nondimeno l'uomo è tanto fallace, tanto insidioso; procede con tante arte sí indirette, sí profonde, è tanto cupido dello interesse suo, tanto poco respettivo a quello di altri, che non si può errare a credere poco, a fidarsi poco.
     
      158. Veggonsi a ogn'ora e' benefici che ti fa l'avere buono nome, l'avere buona fama; ma sono pochi a comparazione di quelli che non si veggono, che vengono da per sé e sanza che tu ne sappia la causa, condotti da quella buona opinione che è di te: però disse prudentissimamente colui che piú valeva el buono nome che molte ricchezze.
     
      159. Non biasimo e' digiuni, le orazione e simili opere pie che ci sono ordinate dalla Chiesa o ricordate da' frati; ma el bene de' beni è, ed a comparazione di questo tutti gli altri sono leggieri, non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno.
     
      160. È certo gran cosa che tutti sappiamo avere a morire, tutti viviamo come se fussimo certi avere sempre a vivere; non credo sia la ragione di questo perché ci muova piú quello che è innanzi agli occhi e che apparisce al senso, che le cose piú lontane e che non si veggono; perché la morte è propinqua, e si può dire che per la esperienzia quotidiana ci apparisca a ogni ora; credo proceda perché la natura ha voluto che noi viviamo secondo che ricerca el corso o vero ordine di questa machina mondana, la quale non volendo resti come morta e sanza senso, ci ha dato proprietá di non pensare alla morte, alla quale se pensassimo sarebbe pieno el mondo di ignavia e di torpore.


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Ricordi
di Francesco Guicciardini
pagine 100

   





Chiesa