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      Ma chi non sa che Lodovico, fattosi esoso a molti e divenuto in dispregio di ciascuno, non arebbe in caso tale rimedio alcuno a' suoi pericoli? E però, come può essere sospetto il consiglio di colui che ha, in qualunque evento, le condizioni tanto ineguali e con tanto disavvantaggio dalle vostre? Benché le ragioni che vi invitano a fare cosí onorata espedizione sono tanto chiare e potenti per se stesse che non ammettono alcuna dubitazione, concorrendo amplissimamente tutti i fondamenti i quali nel deliberare l'imprese principalmente considerare si debbono: la giustizia della causa, la facilità del vincere, il frutto grandissimo della vittoria. Perché a tutto il mondo è notissimo quanto siano efficaci sopra il reame di Napoli le ragioni della casa d'Angiò, della quale voi siete legittimo erede, e quanto sia giusta la successione che questa corona pretende a' discendenti di Carlo; il quale, primo del sangue reale di Francia, ottenne, con l'autorità de' pontefici romani e con la virtú dell'armi proprie, quel reame. Ma non è già minore la facilità a conquistarlo che la giustizia. Perché chi è quello che non sappia quanto sia inferiore di forze e di autorità il re di Napoli al primo e piú potente re di tutti i cristiani? quanto sia grande e terribile per tutto il mondo il nome de' franzesi? e di quanto spavento siano l'armi vostre a tutte le nazioni? Non assaltorono giammai il reame di Napoli i piccoli duchi d'Angiò che non lo riducessino in gravissimo pericolo. È fresca la memoria che Giovanni figliuolo di Renato aveva in mano la vittoria contro al presente Ferdinando, se non glien'avesse tolta Pio pontefice, e molto piú Francesco Sforza, che si mosse, come ognuno sa, per ubbidire a Luigi undecimo vostro padre.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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