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      Però il re, necessitato a fare nuovi pensieri, commesse a Filippo monsignore di Argenton, il quale, essendo stato poco innanzi imbasciadore per lui appresso al senato viniziano, aveva nel partirsi da Vinegia offerto al Pisano e al Trivisano, già diputati proveditori, d'affaticarsi per disporre l'animo del re alla pace, che mandasse un trombetto a detti proveditori, significando per una lettera d'avere desiderio per beneficio comune di parlare con loro; i quali accettorono di ritrovarsi seco, la mattina seguente, in luogo comodo tra l'uno e l'altro esercito. Ma Carlo, o perché in quello alloggiamento patisse di vettovaglie o per altra cagione, mutato proposito, deliberò di non aspettare quivi l'effetto di questo ragionamento.
     
      Lib.2, cap.9
     
      Le posizioni de' due eserciti. La battaglia di Fornovo e le sue vicende; il pericolo corso dal re di Francia. Tanto i veneziani quanto i francesi si attribuiscono la vittoria. Confutazione di voci diffusesi intorno al contegno di Lodovico Sforza. Carlo giunge ad Asti senza perdite per quanto incalzato da truppe nemiche. Il fallimento del tentativo dei francesi contro Genova.
     
      Era la fronte degli alloggiamenti dell'uno e dell'altro esercito distante manco di tre miglia, distendendosi in sulla ripa destra del fiume del Taro, benché piú presto torrente che fiume, il quale nascendo nella montagna dello Apennino, poi che ha corso alquanto per una piccola valle ristretta da due colline, si distende nella pianura larga di Lombardia insino al fiume del Po. In sulla destra di queste due colline, scendendo insino alla ripa del fiume, alloggiava l'esercito de' collegati, fermatosi, per consiglio de' capitani, piú presto da questa parte che dalla ripa sinistra onde aveva a essere il cammino degli inimici, per non lasciare loro facoltà di volgersi a Parma; della quale città, per la diversità delle fazioni, non stava il duca di Milano senza sospetto, accresciuto perché il re si era fatto concedere da' fiorentini insino in Asti Francesco Secco, la cui figliuola era maritata nella famiglia de' Torelli, famiglia nobile e potente nel territorio di Parma.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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