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      Dietro all'avanguardia seguitava la battaglia, in mezzo della quale era la persona del re armato di tutte armi in su uno feroce corsiere; e appresso a lui, per reggere col consiglio e con l'autorità sua questa parte dell'esercito, monsignore della Tramoglia, capitano molto famoso nel regno di Francia. Dietro a questi seguitava la retroguardia condotta dal conte di Fois, e nell'ultimo luogo i carriaggi. E nondimeno il re, non avendo l'animo alieno dalla concordia, sollecitò, nel tempo medesimo che il campo cominciò a muoversi, Argentone che andasse a trattare co' proveditori veneti; ma essendo già, per la levata sua, tutto in arme l'esercito italiano e deliberati i capitani di combattere, non lasciava piú la brevità del tempo e la propinquità degli eserciti né spazio né comodità di parlare insieme: e già cominciavano a scaramucciare da ogni parte i cavalli leggieri, già a tirare da ogni parte orribilmente l'artiglierie, e già gli italiani, usciti tutti degli alloggiamenti, distendevano i loro squadroni preparati alla battaglia in sulla ripa del fiume. Per le quali cose non intermettendo i franzesi di camminare, parte in sul greto del fiume, parte, perché nella stretta pianura non si potevano spiegare l'ordinanze, per la spiaggia della collina, ed essendo già la avanguardia condotta al dirimpetto dell'alloggiamento degli inimici, il marchese di Mantova, con uno squadrone di seicento uomini d'arme de' piú fioriti dell'esercito e con una grossa banda di stradiotti e d'altri cavalli leggieri e con cinquemila fanti, passò il fiume dietro alla retroguardia de' franzesi; avendo lasciato in sulla ripa di là Antonio da Montefeltro, figliuolo naturale di Federigo già duca d'Urbino, con uno grosso squadrone, per passare, quando fusse chiamato, a rinfrescare la prima battaglia; e avendo oltre a ciò ordinato che, come si era cominciato a combattere, un'altra parte della cavalleria leggiera percotesse negli inimici per fianco, e che il resto degli stradiotti, passando il fiume a Fornuovo, assaltasse i carriaggi de' franzesi: i quali, o per mancamento di gente o per consiglio (come fu fama) del Triulzio, erano restati senza guardia, esposti a qualunque volesse predargli.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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