Pagina (193/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma non era piú possibile che pochi resistessino a molti; e già moltiplicando addosso a loro da ogni parte i combattitori, mortine già una gran parte e feritine molti, massime di quegli della compagnia propria del marchese, furno necessitati tutti a mettersi in fuga per ripassare il fiume: il quale per l'acqua piovuta la notte, e che con grandine e tuoni piovve grandissima mentre si combatteva, era cresciuto in modo che dette difficoltà assai a chi fu costretto a ripassarlo. Seguitornogli i franzesi impetuosamente insino al fiume, non attendendo se non ad ammazzare con molto furore coloro che fuggivano senza farne alcuno prigione, e senza attendere alle spoglie e al guadagno; anzi si udivano per la campagna spesse voci di chi gridava: - Ricordatevi, compagnoni, di Guineguaste. - È Guineguaste una villa in Piccardia presso a Terroana, dove, negli ultimi anni del regno di Luigi undecimo, l'esercito franzese, già quasi vincitore in una giornata tra loro e Massimiliano re de' romani, disordinato per avere cominciato a rubare, fu messo in fuga. Ma nel tempo medesimo che da questa parte dell'esercito con tanta virtú e ferocia si combatteva, l'avanguardia franzese, contro alla quale il conte di Gaiazzo mosse una parte de' cavalli, si presentava alla battaglia con tanto impeto che, impauriti, vedendo massime non essere seguitati da' suoi, si disordinorono quasi per loro medesimi, in modo che essendo già morti alcuni di loro, tra i quali Giovanni Piccinino e Galeazzo da Coreggio, ritornorono con fuga manifesta al grosso squadrone.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Guineguaste Guineguaste Piccardia Terroana Luigi Massimiliano Gaiazzo Giovanni Piccinino Galeazzo Coreggio