Pagina (333/2094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A' quali i re di Spagna significorono la tregua fatta, allegando avere cosí potuto farla senza saputa de' collegati come era stato lecito al duca di Milano fare senza saputa loro la pace di Vercelli; e che, avendo rotto, quando fu fatta la lega, la guerra in Francia e continuatala molti mesi, né essendo stati pagati loro i danari promessi da' confederati, ancora che avessino giusta cagione di non osservare piú a chi gli aveva mancato, avevano nondimeno molte volte fatto intendere che, volendo pagare loro cento cinquantamila ducati, che se gli dovevano per la guerra che avevano fatta, erano contenti accettargli per conto di quello farebbono in futuro, con deliberazione di entrare in Francia con potentissimo esercito; ma che non avendo i confederati corrisposto sopra queste dimande né alla fede né al beneficio comune, e vedendo che la lega fatta per la libertà d'Italia si convertiva in usurparla e opprimerla, conciossiaché i viniziani, non contenti che in sua potestà fussino pervenuti tanti porti del reame di Napoli, avevano senza ragione alcuna occupato Pisa, era paruto loro onesto, poiché gli altri disordinavano le cose comuni, provedere alle proprie con la tregua; ma fatta in modo che si potesse dire piú presto ammunizione che volontà di partirsi dalla lega, perché era in potestà loro sempre di dissolverla disdicendola: come farebbono quando vedessino altra intenzione e altre provisioni ne' potentati italiani al beneficio comune. E nondimeno non potetteno gustare quegli re interamente la dolcezza della quiete, per la morte di Giovanni principe di Spagna, unico figliuolo maschio di tutti e due.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





Spagna Milano Vercelli Francia Francia Italia Napoli Pisa Giovanni Spagna