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      Ma potendo finalmente piú nell'animo del re l'utilità propria che le cose vane, fu fatta composizione per la quale il re, ricevutigli in protezione, si obligò a difendergli contro a ciascuno con seicento lancie e quattromila fanti; e i fiorentini, reciprocamente, alla difesa degli stati suoi d'Italia con quattrocento uomini d'arme e tremila fanti: che il re fusse obligato servirgli, a loro richiesta, di quelle lancie e artiglierie bisognassino per la ricuperazione di Pisa e delle terre occupate da' sanesi e da' lucchesi, ma non già di quelle che tenevano i genovesi; e non essendogli richieste prima queste genti, fusse obligato, quando mandasse esercito alla impresa di Napoli, voltarle tutte o parte a questa espedizione; e che ricuperato che avessino Pisa, e non altrimenti, fussino tenuti dargli, per l'acquisto di Napoli, cinquecento uomini d'arme e cinquantamila ducati per pagarne cinquemila svizzeri per tre mesi; e che a lui restituissino trentaseimila ducati che aveva loro prestati Lodovico Sforza, defalcandone a dichiarazione di Gianiacopo da Triulzi quel che avessino pagato o speso per lui: conducessino per capitano generale delle loro genti il prefetto di Roma fratello del cardinale di San Piero a Vincola, a instanza del quale fu fatta questa dimanda.
     
     
      Lib.4, cap.12
     
      Aiuti dati dal re di Francia al Valentino per rivendicare i diritti della Chiesa sulle terre di Romagna. Come la Chiesa istituita da principio meramente per l'amministrazione spirituale sia pervenuta agli stati e agli imperi mondani.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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