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      Ma essendo il regno di Aragona, con la Sicilia, la Sardigna e l'altre isole appartenenti a quello, proprio di Ferdinando, si reggeva da lui solo, non vi si mescolando il nome o l'autorità della reina. Altrimenti si procedeva in Castiglia, perché essendo quel regno ereditario di Elisabeth e dotale di Ferdinando si amministrava col nome con le dimostrazioni e con gli effetti comunemente, non si eseguendo cosa alcuna se non deliberata ordinata e sottoscritta da tutt'a due; comune era il titolo di re di Spagna, comunemente gli imbasciadori si spedivano, comunemente gli eserciti s'ordinavano, le guerre comunemente s'amministravano, né l'uno piú che l'altro si arrogava della autorità e del governo di quello reame. Ma per la morte di Elisabeth senza figliuoli maschi apparteneva la successione di Castiglia, per le leggi di quel regno, che attendendo piú alla prossimità che al sesso non escludono le femmine, a Giovanna figliuola comune di Ferdinando e di lei, moglie dell'arciduca: perché la figliuola maggiore di tutte, che era stata congiunta a Emanuel re di Portogallo, e uno piccolo fanciullo nato di quella erano molto prima passati all'altra vita. Onde Ferdinando, non aspettando piú a lui, finito il matrimonio, l'amministrazione del regno dotale, aveva a ritornare al piccolo regno suo di Aragona, piccolo a comparazione del regno di Castiglia per la strettezza del paese e dell'entrate e perché i re aragonesi, non avendo assoluta l'autorità regia in tutte le cose, sono in molte sottoposti alle costituzioni e alle consuetudini di quelle provincie, molto limitate contro alla potestà de' re.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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