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      Ed essere necessario o disprezzare animosamente le prime dimande o, consentendole, pensare d'averne a consentire molte altre: dalle quali, in brevissimo spazio di tempo, risulterebbe la totale annullazione di quello imperio, e seguentemente la perdita della propria libertà. Avere la republica veneta, e ne' tempi de' padri e ne' tempi di loro medesimi, sostenuto gravissime guerre co' príncipi cristiani, e per avere sempre ritenuta la costanza e generosità dell'animo riportatone gloriosissimo fine. Doversi nelle difficoltà presenti, ancorché forse paressino maggiori, sperarne il medesimo successo; perché e la potenza e l'autorità loro era maggiore, e nelle guerre fatte comunemente da molti príncipi contro a uno solere essere maggiore lo spavento che gli effetti, perché prestamente si raffreddavano gli impeti primi,
      prestamente cominciando a nascere varietà di pareri indeboliva tra loro la fede; e dovere quel senato confidarsi che, oltre alle provisioni e rimedi che essi farebbono da se medesimi, Dio, giudice giustissimo, non abbandonerebbe una republica nata e nutrita in perpetua libertà, ornamento e splendore di tutta la Europa, né lascerebbe conculcare alla ambizione de' príncipi, sotto falso colore di preparare la guerra contro agli infedeli, quella città la quale, con tanta pietà e con tanta religione, era stata tanti anni la difesa e il propugnacolo di tutta la republica cristiana. Commossono in modo gli animi della maggiore parte le parole di Domenico Trivisano che, come già qualche anno era stato spesse volte quasi fatale in quello senato, fu, contro al parere di molti senatori grandi di prudenza e di autorità, seguitato il consiglio peggiore.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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