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      Però, seguitando come spesso si fa nelle opinioni contrarie, quella che è in mezzo, fu deliberato che l'esercito s'accostasse al fiume dell'Adda, per non lasciare in preda degli inimici la Ghiaradadda; ma con espressi ricordi e precetti del senato viniziano che, senza grande speranza o urgente necessità, non si venisse alle mani con gli inimici.
      Diversa era molto la deliberazione del re di Francia, ardente di desiderio che gli eserciti combattessino. Il quale, accompagnato dal duca dell'Oreno e da tutta la nobiltà del reame di Francia, come ebbe passati i monti, mandò Mongioia suo araldo a intimare la guerra al senato viniziano; commettendogli che, acciocché tanto piú presto si potesse dire intimata, facesse nel passare da Cremona il medesimo co' magistrati viniziani. E se bene, non essendo ancora unito tutto l'esercito suo, avesse deliberato che non si movesse cosa alcuna insino a tanto che egli non fusse personalmente a Casciano, nondimeno, o per gli stimoli del pontefice, che si lamentava essere passato il tempo determinato nella capitolazione, o acciocché cominciasse a correre il tempo a Cesare obligato a muovere la guerra quaranta dí poi che il re l'avesse mossa, mutata la prima deliberazione, comandò a Ciamonte desse principio, non essendo ancora le genti viniziane, perché non erano raccolte tutte, partite da Pontevico.
     
     
      Lib.8, cap.4
     
      Primi fatti di guerra. La bolla del pontefice contro i veneziani; l'intimazione di guerra del re di Francia e la risposta del doge. I francesi passano l'Adda a Cassano.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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