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      Perché il pontefice, pieno di sospetto, e malcontento ancora che egli si impadronisse di Verona, oltre al perseverare nel volere assolvere i viniziani dalle censure, faceva ogni opera per congiugnersi i svizzeri, per il che aveva rimandato al paese il vescovo di Sion con danari per la nazione e con promessa per lui del cardinalato; e cercava con grandissima diligenza di alienare dal re di Francia l'animo del re di Inghilterra: il quale, se bene avesse auto per ricordo dal padre, nello articolo della morte, che per quiete e sicurtà sua continuasse l'amicizia col regno di Francia, per la quale gli erano pagati ciascuno anno cinquantamila ducati, nondimeno, mosso dalla caldezza della età e dalla pecunia grandissima lasciatagli dal padre, non pareva che avesse manco in considerazione i consigli di quegli che, cupidi di cose nuove e concitati dall'odio che quella nazione ha comunemente grandissimo contro al nome de' franzesi, lo confortavano alla guerra che la prudenza ed esempio del padre; il quale, non discordante de' franzesi, ancora che fatto re d'uno regno nuovo e perturbatissimo, aveva con grande obedienza e con grandissima quiete governato e goduto il suo regno. Le quali cose angustiando gravemente l'animo del re di Francia, il quale per essere piú propinquo alle cose d'Italia si era trasferito a Lione, e temendo che il passare suo in Italia, detestato palesemente dal pontefice, non suscitasse per sua opera cose nuove, e dissuadendolo dal medesimo il re d'Aragona, ma dimostrando dissuadernelo come amico e come amatore della quiete comune, non ebbe in queste ambiguità che lo strignevano da ogni parte piú certo e determinato consiglio che di cercare con ogni studio e diligenza di quietare l'animo del pontefice, talmente che almeno s'assicurasse di non l'avere opposito e inimico: alla qual cosa pareva lo favorisse assai l'occasione, perché si credeva che la morte del cardinale di Roano, la infermità del quale era sí grave che si poteva sperare poco di lunga vita, avesse a essere causa di levargli quella sospizione per la quale principalmente si pensavano gli uomini essere nate le sue alterazioni.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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