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      Ma piú confidava Alfonso nella congiunzione che aveva col re di Francia e nella sua protezione che non temeva delle forze del pontefice; e lamentandosi d'avere a essere costretto di non ricôrre il frutto il quale nella casa propria con pochissima fatica gli nasceva, anzi avere per uso de' popoli suoi a comperare da altri quello di che poteva riempiere i paesi forestieri, né dovere passare in esempio quello a che i viniziani non con la giustizia ma con l'armi l'aveano indotto a consentire, recusava di ubbidire a questo comandamento: onde il pontefice mandò a protestargli, sotto gravi pene e censure, che desistesse.
     
     
      Lib.9, cap.2
     
      Massimiliano e il re di Francia si accordano per assalire di nuovo i veneziani; contrarietà del pontefice. Vano tentativo de' veneziani per prendere Verona. Nuove querele e minaccie del pontefice contro il duca di Ferrara. Discussione fra il pontefice e il re di Francia per la controversia col duca.
     
      Questi erano i pensieri e l'opere del pontefice, intento con tutto l'animo alla sollevazione de' viniziani. Ma da altra parte il re de' romani e il re di Francia, desiderosi parimenti della loro depressione e malcontenti delle dimostrazioni che faceva per essi il pontefice, e perciò venuti insieme in maggiore unione, convennono di assalire quella state con forze grandi i viniziani: mandando da una parte il re di Francia Ciamonte con potente esercito, al quale si unissino le genti tedesche che erano in Verona; e da altra parte Cesare, con le genti le quali sperava ottenere dallo imperio nella dieta di Augusta, entrasse nel Friuli, e presolo procedesse ad altre imprese secondo che gli mostrasse il tempo e l'occasioni.


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Storia d'Italia
di Francesco Guicciardini
pagine 2094

   





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